mercoledì 23 novembre 2016

Via Cai di Penne - Cima del Vado di Piaverano

Ci sono delle vie che per motivi "oscuri" vengono cancellate addirittura dalle cartine; a volte non si riesce a capire nemmeno il perchè si è giunti a tale decisione.
La via Cai di Penne è proprio un esempio che calza a pennello; una via che seppur non porta a nessuna vetta in particolare non si esime dal regalare emozioni forti e stupende viste sul paesaggio del Gran Sasso.

DESCRIZIONE

La via, come dicevo nella premessa, difficilmente si trova nelle nuove cartine, anzi direi che è quasi impossibile, e anche le stesse informazioni reperibili sul web sono molto scarse.
Fortunatamente il mio amico Alessandro è un conoscitore esperto del Gran Sasso e con immensa gioia dopo 1 anno riusciamo a rivederci e a percorrere questa bellissima seppur corta via.
Strada da seguire fino al fiume di ghiaia
Viste le poche ore a disposizione, soprattutto per via delle giornate corte invernali, l'appuntamento con il mio amico è alle 4.15, in modo tale da poter essere in cammino alle 6.30, senza rinunciare all'immancabile rito della colazione all'area di servizio di Carsoli.
Usciti dal casello Assergi si prende la strada che porta a Campo Imperatore, si gira a sinistra seguendo la direzione per l'hotel e dopo poche centinaia di metri si trova un slargo in cui è possibile lasciare la macchina; è facilmente riconoscibile in quanto è il primo dei punti panoramici in cui sono affisse le cartine con sopra i nomi delle montagne visibili da quel punto esatto.
Lasciata la macchina, si segue una strada battuta, puntando verso le Torri di Casanova. Il percorso porta, attraversando il Piano di Pietranzoni, ad un fiume di ghiaia, che risalendolo ci fa incontrare sulla sinistra un acquedotto. Dopo alcuni metri si incontra sulla sinistra un masso con l'indicazione "Torri di Casanova" qui svoltando a sinistra si risale un canale con passaggi di I grado molto divertenti; il masso indica anche l'inizio vero e proprio della via Cai di Penne.
Superato questa prima parte si giunge alla parte più difficile e tecnica della via: una paretina di circa 10 metri da superare con passaggi di II grado su una roccia non proprio affidabile, dove è d'obbligo testare ogni appiglio prima di usarlo per progredire. In questo tratto, personalmente, non fidandomi della roccia ho preferito girare sulla sinistra...cerco di fare chiarezza: arrivati di fronte la paretina i simboli procedono sulla sinistra, sulla destra invece vi è un canale molto largo che aggira la parete sulla destra...Fate attenzione, anche se la roccia che trovate su questa variante, passando alla destra della parete, è migliore nell'ultimo tratto vi ritroverete a fare un mini traverso su una cengia molto esposta...quindi valutate bene!
Traverso verso sinistra

Superato questo ultimo tratto, che come abbiamo detto è il più tecnico della via, si risale fino alla sommità facendo sempre attenzione a non scivolare visto il fondo marcio su cui si cammina.
Per la discesa si procede verso la Cima di Vado di Piaverano, percorrendo la prima parte del centenario in direzione opposta. Arrivati in corrispondenza della vetta a sinistra inizia un sentiero, segnato da bolli giallo e rossi che scende inizialmente lungo una pietraia poi per prati, che vi riporterà al luogo di partenza.

SUGGERIMENTI

Nonostante non sia conosciuta molto, questa via regala emozioni e divertimento soprattutto nel tratto finale. La consiglierei a chi ha comunque un pò di dimestichezza nell'uso delle mani per progredire, o comunque a chi è alle prime armi consiglio di farsi accompagnare da chi è più esperto e può consigliare i movimenti giusti nei tratti più critici.
La sconsiglio nel periodo post inverno, visto che la via sale per una canale che raccoglie tutta l'acqua dovuta allo scioglimento della neva.
Infine essendo la via non cosi lunga la si può unire con altre vette: per esempio arrivati in cresta si può continuare per la via ferrata Familiari alle Torri di Casanova e scendere poi dalla Forchetta di Santa Colomba, o magari per un opzione più facile e rilassate andare in direzione Brancastello e scendere al Vado di Corno, salvo poi doversi rifare tutta la strada per tornare alla macchina.

RIASSUMENDO

Località di partenza: slargo sulla destra sulla strada per campo imperatore, prima tabella informativa
Località di arrivo: cresta, intercettazione via del Centenario a mt. 2276
Tempo di percorrenza: 5.30h circa considerando pause
Grado di difficoltà: I/II grado + EE per i tratti in cui non bisogna usare le mani
Descrizione delle difficoltà: anche se l'avvicinamento è una semplice passeggiata bisogna essere un pò pratici per superare i tratti in arrampicata
Periodo consigliato: estate o inverno prima delle nevicate 
Segnaletica: bolli rossi-gialli, fate molta attenzione visto che non vengono risegnati da molto tempo e iniziano ad essere molto sbiaditi
Dislivello: 600 metri circa
Quota massima: 2276 metri per la cresta

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